Scritto da © erremmeccì - Lun, 22/12/2014 - 15:23
Riscaldami, Ti prego, ancora
con il raggio che, faticoso,
si fa spazio nel buio
delle nubi al mattino
e, rifratto da onde di piombo,
brilla nelle gocce sul parabrezza
colma il mio petto
della gioia di un istante
(d’innumerevoli istanti è fatta
l’esistenza)
Conforta la mia attesa
che non sia infinita
che non lasci fredde le mie mani
[libera nos a malo, Domine]
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