Scritto da © erremmeccì - Gio, 25/10/2012 - 15:27
Teneri gli occhi
e profondi,
smarriti in un abisso
di bontà nativa
di rabbia feroce
e di dolore.
Oscurità e vuoto
e il gravame insopportabile
della noia
che rode i suoi pensieri,
aggredisce le ore di giornate
interminabili,
nel cui cerchio
lumi fiochi,
ingannevoli
di gioia
radi appaiono.
Avvitata in spirali infinite,
persa nel labirinto
di desideri,
morti sul nascere,
scorre la sua esistenza
senza riuscire a disegnare
orizzonti.
Eppure
teneri sono i suoi occhi,
dolce il canto che
il suo cuore bambino
a volte intona.
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