Scritto da © erremmeccì - Lun, 23/03/2015 - 15:24
Come allora
mi affascina l’ombra
diagonale sulle labbra socchiuse
fra la linea di una palpebra
e un sogno, illusorio ristoro,
e confondo il mio fresco stupore
di un tempo- cespo verde
appena spuntato sulle rive
di giovani anni- con lo spasmo
che adesso mi piega,
alla tenerezza m’inchioda.
Vinta,
la porta riaccosto
nuovamente
mi vesto di pena.
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