Chissà qual è
il nome dei fiori
gialli
che da un giorno all'altro
 
(ieri non c’erano
oggi sì )
 
a mazzi compaiono
a cespugli
lungo i bordi di strade,
che conducono
fuori città
in silenziose contrade
battute dal vento
annegate nella luce.
 
Sono essi
- questo lo so -
l’indizio certo
del sopraggiungere
di una nuova stagione:
primavera
la chiamavano
quand’ero bambina e,
il giorno di Pasqua,
le mani mi riempivo
le braccia 
di quegli umili fiori
dal nome sconosciuto.
 
Tanti
ne ho visti oggi
 
negli occhi mi hanno acceso
ricordi
 
e come un palloncino
che sfugge a una piccola mano
alzandosi in volo
verso ignote regioni del cielo,
anche il mio cuore è scappato
si è smarrito.
 
(Primavera
la chiamavano
quand'ero bambina...)