Scritto da © Franco Pucci - Dom, 09/10/2011 - 20:02
Fosse anche per un solo minuto,
ma forse basterebbe anche meno,
laddove la canizie non da riparo,
e il cuore tentenna e l’aritmia intona,
sarebbe opportuno frenare gli slanci
e accettare supini l’incedere felpato.
[passi silenti fasciati di circospezione
percorrono guardinghi l’assito dell’anima
ora levigata e lustrata dalla cera degli anni,
scivolosa quel tanto da rompere le attese]
Così tentenno, non azzardo proclami
col timido incedere di chi ha passi malfermi
arranco sovente e mi appoggio alle mani
di chi da tanto sorregge un poggiolo crepato.
La forza della comune intesa, dell’equilibrio,
parrebbe mistificare la scivolata in un approdo.
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