Scritto da © Franco Pucci - Sab, 26/06/2010 - 10:32
Fosse anche per un solo minuto,
ma forse basterebbe anche meno,
laddove la canizie non da riparo,
e il cuore tentenna e l’aritmia intona,
sarebbe opportuno frenare gli slanci
e accettare supini l’incedere felpato.
ma forse basterebbe anche meno,
laddove la canizie non da riparo,
e il cuore tentenna e l’aritmia intona,
sarebbe opportuno frenare gli slanci
e accettare supini l’incedere felpato.
[passi silenti fasciati di circospezione
percorrono guardinghi l’assito dell’anima
ora levigata e lustrata dalla cera degli anni,
scivolosa quel tanto da rompere le attese]
percorrono guardinghi l’assito dell’anima
ora levigata e lustrata dalla cera degli anni,
scivolosa quel tanto da rompere le attese]
Così tentenno, non azzardo proclami
col timido incedere di chi ha passi malfermi
arranco sovente e mi appoggio alle mani
di chi da tanto sorregge un poggiolo crepato.
La forza della comune intesa, dell’equilibrio,
parrebbe mistificare la scivolata in un approdo.
col timido incedere di chi ha passi malfermi
arranco sovente e mi appoggio alle mani
di chi da tanto sorregge un poggiolo crepato.
La forza della comune intesa, dell’equilibrio,
parrebbe mistificare la scivolata in un approdo.
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