Scritto da © Eleonora Callegari - Lun, 10/12/2018 - 21:43
L'acqua
a manciate sparge
la marea sulla rena
in frange di schiume,
impigra sulla Senna
specchi in sequenza di fronde
va sui pennelli
si fa corpo sulla tela
talvolta assente
invade il bianco
l'iri di fiori
il giardino folle di colore
si ferma sullo stagno.
L'acqua immobile
offre giaciglio
alle foglie placide
stesi tappeti
accolgono puntute corolle
sole d'opali
multivele all'ancora
origami bacili
nei suoi occhi inebrio
di luci
la mano traduce
impressioni, la tinta
che ogni segno è goccia
di quell'acqua che meraviglia
il suo sguardo spento.
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