Scritto da © Eleonora Callegari - Sab, 29/08/2015 - 19:55
Cela il nembo importuno
l'abbraccio del sole
una cornacchia graffia l'aria
con lacero suono
il monte incupisce,
di seppia colora la valle
e la tristezza alza
le nostalgiche sue dighe.
Il giorno con me si duole
di tanta mestizia.
"Tu che increspi l'onda
abbatti ti prego quest'ombra".
Il vento mi ascolta
scatena i suoi fiati
cadono le grigie colonne
allaga il fiume di luce
il cupo mare
di zolfo risplendono i monti.
Si culla il mio pensiero
nel delirio d'oro
e prima che Mida
perda il suo tocco
l'acchiappasogni
di là dai vetri
intride le sue piume
di materiale onirico.
"Questa notte sognerò"...
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