Scritto da © Eleonora Callegari - Gio, 17/12/2015 - 20:08
Stesa dolcemente sui declivi
nivea di latte primordiale,
schiuma di chiocciola celeste
cipriata di brillanti
fra le trine cristalline,
l'ho vista.
Abbracciava il silenzio dei pini
toccava dei larici la ruggine,
sfiorava la betulla ancor dorata
e come gatta sorniona
lambiva del lago la verde baluggine.
Rabbrividiva al bacio del sole
sciogliendo la generosità
del suo algido cuore.
Bambagia di sogno
che copri sussurri erbosi,
innondi del non variopinto
l'anima difficile
e nel bianco allaccio,
il pensiero si riposa
vinto dalla tua ingenuità.
Candida chioma d'uniforme paese
Sguardo fanciullo
passo lieve
tu
la prima neve.
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