Scritto da © Alexnovo - Gio, 28/01/2010 - 13:28
Vento silenzioso del deserto,
amico delle ore nude di poesia,
narrami le sue vicende
di quando sospiravi
tra le colonne nei templi
tra le colonne nei templi
e sulle cime di pietre roventi
lontano dai suoni mortali
e dal rombar del tempo
o tra colossi scolpiti
guardiani dei sacri dei petrosi.
guardiani dei sacri dei petrosi.
Ora non odi più le tue auree trombe
e non stringi più archi
di quella imponente orchestra amica,
adesso trasporti alberi nella memoria,
immaginati nella corrente
da sponda a sponda del placido
padre Nilo
padre Nilo
giocando con la gente festoso
con i tuoi ricami colorati
con i tuoi ricami colorati
e misteriosi echi senza suoni.
Ed io, qui accanto,
muto in te mi perdo
sedendo su i tuoi gradini scavati,
consumati dagl'infiniti passi
consumati dagl'infiniti passi
dei tuoi amati schiavi,
stringendo tra le dita
un foglio di papiro
un foglio di papiro
che parla di colori e storia
del Basso ed Alto Egitto e di faraoni
del Basso ed Alto Egitto e di faraoni
dove la storia inizia
senza mai finire.
E lì il mio sguardo si perde nel tempo
tra la sottile polvere riarsa
e nella trama antica del bianco cotone,
e nella trama antica del bianco cotone,
che fu d’oro un tempo,
volando sulle ali del pensiero
oltre le sacre sponde d’un grande regno,
ora silente,
ora silente,
seguendo la via di fuga del sole
che scende lentamente
verso il nostro mare.
verso il nostro mare.
Alexnovo
01.01.2010
01.01.2010
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