Scritto da © Franco Pucci - Mar, 26/04/2011 - 13:00
Quando resti appeso all’ultimo moncone di speranza,
mentre intorno a te Gerico crolla con un fragore sordo
e socchiusi gli occhi non resta che acconciarsi al buio,
quando il corpo dondola disarticolato come scheletro
che danza una oscena tarantella sul molo e le ombre
dei pescherecci ti accompagnano al ritmo della marea,
e se il respiro insegue inerte il cuore che aliena i battiti,
e le membra irrigidite avversano i comandi in anarchia,
rifiuti anche il solo pensiero di una possibile solitudine.
Non preoccuparti, è solo paura.
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