giorno d'orgoglio
di ferite da leccare
fino a che brucino meno
giorno di silenzi da disegnare sfacciati
di ordini imposti a dovere
di danze da fare da soli
di solitudine
nell'incrocio di questi sensi storditi dalla passione
si muovono a ritmo di tip tap
impavide e sfacciate tamburellando le dita
sulla schiena candida a favore d'amore
decisioni forzate
quasi sferrate come coltelli
simbolo di antichi rituali decisi
studiati per dare piacere seppur nel dolore
racchiusi in echi di vecchie nenie che aleggiano
come fantasmi a spaventare i desideri
chiudimi lì
tra un foglio spiegazzato e un libro dimenticato
in quel cassetto ammuffito che sa di cose dimenticate
quelle peggiori
solo nei tuoi incubi saprai ritrovarmi lo so
sognando di scrivere per me con le dita umide
intrise delle tue lacrime e il mio miele
sognami quando sarà quasi buio
dipingendomi il corpo d'oro
e lasciandomi ancora senza respiro
come ieri
e vedrai
sarà già domani
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