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Dove stiamo andando?

Diseducazione di massa... cosi definirei la crescente violenza dei modelli proposti come esempi dalla tv. Quando videogiochi, (Interessante notare che i videogiochi di guerra son nati per abituare i soldati a sparare, per spezzare quei freni che non permettono di uccidere... immaginate cosa possono fare sulla mente di un bambino... )  film e programmi televisivi esaltano prepotenza, sesso, ostentazione di se, quando per essere qualcuno devi avere, piuttosto che essere e non importa come ci arrivi  poi...
Come stanno crescendo le nuove generazioni?
Ieri sera una giornalista narrava di un imprenditore onesto, fabbricava autobus e non accettava di dover pagare mazzette per vincere appalti. Credeva che con l'onesta sarebbe riuscito, non dico a diventare ricco, ma quantomeno a lavorare, a mandare avanti la ditta. Dopo anni di porte chiuse, di cavilli per far vincere chi era disposto a piegarsi alle tangenti, si è suicidato.
Un'altro caso, sempre preso dalla tv. Una donna, disposta a concedere favori sessuali in cambio di appalti. Disarmante la sua franchezza nell'ammettere senza vergogna, con elementare cinismo, che altrimenti non lavori.
Questa è la società che stiamo plasmando in Italia e non solo.
Ragazzine, adolescenti che per una ricarica telefonica si vendono, bullismo, violenza gratuita...

Ma ci sono anche esempi edificanti, come quella classe in cui c'era un bambino down, preside e insegnante, approfittando della sua assenza, parlarono ai suoi compagni, proponendo di fare una gita escludendolo senza fargli sapere, meno problemi, meno noie...
Una ragazzina si alza e dice:" Se non viene lui, non vengo nemmeno io!"
"Nemmeno io!" Aggiunge un'altro ragazzino.
“Neanche io!” Dice un’altro... alla fine l'intera classe si schiera in difesa del loro compagno!
Grande lezione per noi adulti...

Alla fine, ciascuno di noi è chiamato ad una scelta. Non possiamo seguire la massa con la scusa: “Cosi fan tutti”.

Termino con le parole di un grande maestro, capace senza violenza, di rivoluzionare il mondo.

“E’ l’azione, non il frutto dell’azione, ciò che è importante. Devi fare la cosa giusta. Potrà non essere in tuo potere; potrà non avvenire nella tua epoca, che vi sia qualche frutto. Ma  questo non significa che tu debba smettere di far la cosa giusta. Potrai non sapere mai quali risultati derivano dalla tua azione. Ma se non fai niente, non vi sarà alcun risultato”.
                                                                                                                             Gandhi

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