Scritto da © ariele57 - Mer, 13/01/2010 - 11:57
s'alza mai sazio dal tavolo,
Muzio scivola e
solleva la mano
per richiamare a sè
la libertà.
grida lei esasperata
non c'è più fuoco che arda.
e ogni spazio nero
è privato
di fulmini e lampi
e s'accartoccia sulle ceneri,
delle misere speranze.
ringhia impotente
il vento ad oriente
sui fili del tempo fermo
e la voce dei poveri falchi
stride in un flebile
pigolio.
la terra gela e trema
nel raccogliere le lacrime
persino i passeri arretrano
lasciandogli le briciole.
lo spreco ha le ore contatte
sentenzia un cicerone basso,
ma l'agorà è vuota,colonne
spazzate dall'ingiustizia.
una scopa di saggina nera
s'incurva sul sciolto tappeto
argento di foglie frananti dall'olivo
spaventato dal duro fango.
e s'attende novello il bianco,
ma sotto zero è il cielo,
resta solo sotto acqua corrente
sbiancato d'affanni
tutto il radicchio rosso.
ogni piccolo e storico dettaglio
regola una clessidra
fatta di grani di vetro
che graffiandosi il vello
rotolano sul nuovo anno.
Muzio scivola e
solleva la mano
per richiamare a sè
la libertà.
grida lei esasperata
non c'è più fuoco che arda.
e ogni spazio nero
è privato
di fulmini e lampi
e s'accartoccia sulle ceneri,
delle misere speranze.
ringhia impotente
il vento ad oriente
sui fili del tempo fermo
e la voce dei poveri falchi
stride in un flebile
pigolio.
la terra gela e trema
nel raccogliere le lacrime
persino i passeri arretrano
lasciandogli le briciole.
lo spreco ha le ore contatte
sentenzia un cicerone basso,
ma l'agorà è vuota,colonne
spazzate dall'ingiustizia.
una scopa di saggina nera
s'incurva sul sciolto tappeto
argento di foglie frananti dall'olivo
spaventato dal duro fango.
e s'attende novello il bianco,
ma sotto zero è il cielo,
resta solo sotto acqua corrente
sbiancato d'affanni
tutto il radicchio rosso.
ogni piccolo e storico dettaglio
regola una clessidra
fatta di grani di vetro
che graffiandosi il vello
rotolano sul nuovo anno.
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