Chiedimi come faccio a ricoprire un gesto e parole
di segreto questo senso di stringersi e spegnersi dentro
una fiamma destinata ad estinguersi in una luce più forte.
Più che raggio violento schiantato da un cielo vispo di terra
poi nube scagliata nell'azzurro ad assorbirlo nell' incostante
spazio vuotato come vendicare due nature mai riconosciute
e mai poste a condivisione per estraneità del caso.
Farsi di vite accese lentamente soffiate destinate al vento
nel lento dispiegarsi di disordini inconsolabili rappresi
tra fogli dispiegati con parole cancellate sconsigliate
quasi a voler tacere una storia per il lieto bisbiglio della fine.
Allora chiedimi come con le mani leggere ti accolgo
nel mio cerchio che ti avvolge nella fortezza del cuore
e ti culla parete fissa labirinto di strade facili solcate.
Te di qui puoi solo entrare e pensare a fingerti Mio
Lì rimani mio silenzio eco d'anima che vocifera
nulle speranze frammiste a certezze che la danza
del tuo ristoro non può che portarti di nuovo e ancora
invincibile guerriero che mi strappasti di dosso senz'arma
gli Scudi incrollabili a riparo del Cuore.
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