Scritto da © Pimpra - Gio, 25/08/2011 - 13:07
Ne ho sempre sentito parlare ma, da vicino, non li avevo visti mai. I giovani ferventi cattolici, schierati nel variopinto esercito di Dio, i ciellini, quelli di opus dei, ancora quelli della compagnia delle opere e non so quanti altri "soldatini del signore".
Sono i giovani presenti al meeting dell'amicizia 2011 e ce ne sono davvero tanti, di tutte le età, con e senza i loro genitori e provenienti da tantissimi paesi del mondo.
L'idea è senza dubbio molto bella, una sorta di Woodstock "pulita" e con meno musica, animata dal bel sentimento che lega le presone che si vogliono "incontrare".
C'è, però, un crudo risvolto della medaglia, la mano lunga di un apparato antichissimo che muove fila invisibili, da vero "deus ex machina" (che, considerato il contesto, fa pure sorridere...)
Tanti ragazzi volonterosi, i piccoli fanti dell'esercito divino che, vestiti da "volontari", si danno da fare qua e là per pulire, sistemare, organizzare questa gigantesca festa.
Che c'è di male?
Beh... una riflessione mi salta alla tastiera: è un businness di dimensioni intergalattiche. Anche il caffè consumato in un punto di ristoro, va a contribuire le casse della Fondazione Meeting dell'Amicizia. Non so se mi spiego.
Ma torniamo agli occhi di questi ragazzi, alla loro energia, alla voglia di viversi intensamente la loro giovinezza. Sono belli da vedere, hanno gli occhi pieni di luce, di disiderio. Passandogli accanto si sentono i loro corpi vibrare di tutte quelle meravigliose sensazioni che la verde età regala. Anche a loro. Non sono santi, sicuramente.
Le ragazze, benchè quasi mai truccate (ma sono giovani, non serve!), dall'aspetto acqua e sapone, sfoggiano al 99% periodico, ridottissimi shorts che poco o nulla lasciano all'immaginazione dei "benedetti" ragazzi che le frequentano.
Forse il voto è quello di resistere, alla vita che ti viene incontro con tutti i suoi colori, aspettare, diventare tizzoni ardenti per poi donarsi al momento giusto.
Non so cosa e come agiscano, perchè li ho solo visti passare.
Anche loro in divisa, come tutti i coetanei, i segni sono le brikenstok, i pantaloncini corti che evocano un'età dell'innocenza che forse non è più, le t-shirt aderenti con le scritte, i disegni i loghi di moda.
Di diverso c'è che li vedo tutti molto più "amici", sembrano solidali, vicini in un modo sereno e rilassato.
Mi chiedo se, comunque, tutto questo non sia una vera ricchezza.
ps il titolo riporta la frase stampata su una delle magliette prodotte
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