Scritto da © giuseppe pittà - Ven, 10/02/2012 - 19:13
siedo
nell'angolo in
luce
del cumulo più
grande
nel vortice che
va e viene
confuso di
nebbia
come in
uno specchio da
portacipria
chiaro di
trucco e bugia in
un coraggio del
tutto
inesistente
chiudo gli occhi e
recito il mio
mantra perfetto di
contare tutti i
fiocchi
uno prima dell'altro
nello sconforto di
questo mio
mondo
che ho bruciato di
gusto insano
chissà come riesco a
sentirmi peggio
dopo aver donato il
disastro e
mi fermo in sosta
davanti ai marmi di
ghiaccio di
questa cattedrale a
gocce di delusioni
le tue
severe fontane a
morire
nello scioglimento dei
ricordi
di una vita che rivivi
nel preciso istante di
rinchiudermi
piegato di totalità nello
spettacolo che
finisce e scompare
come
inghiottito di bocche di
lupo
in questa nuova utilità
d'essere almeno cibo
nella tempesta
senza applausi del
finale del
film
»
- Blog di giuseppe pittà
- Login o registrati per inviare commenti
- 793 letture