Scritto da © giuseppe pittà - Dom, 20/11/2011 - 19:17
... l'arroganza delle tue tette mi spaventa ma mi incanta nel pungermi di nostalgia di quelle tenerezze di follia dei gesti nel cercarti tra le stoffe dei capezzoli che bruciano i miei occhi che urlano al sangue di scorrere più forte in questo torrente che non riesco a fermare che urla forte del mio dolore ma anche della mia salvezza per un piacere che sa di sacro nella profondità di un pensiero che da lontano ti porta a me che dal nulla ti costruisce a realtà e ti fa corda con cui imprigionarmi corda per muoverti dentro di me regina incontrastata delle migliori mie perdizioni mentre impiego un'eternità a morire per questo cielo che ha il sapore di te del tuo fiume delle tue gocce ad elisir di lunga salvezza del tuo demoniaco incedere per questo cuore che non controllo per mia espressa volontà per mio desiderio per essere tuo schiavo consapevolmente tuo sublimamente di te ...
... la presunzione del tuo culo mi incatena a questo letto di contenzione dove giaccio convinto di finire nell'estasi di un solo incredibile istante di questi polsi legati alle sbarre della mia gabbia di queste caviglie strette a rendermi vittima del sacrificio di appartenerti nella totalità di una felicità che si fa estrema ed estrema mi mostra al vento del domani qui nell'abbraccio delle lenzuola che avvolgono e si allontanano in un gioco ad esserci ed a negarsi qui in questo sudario che è morte e resurrezione per una verità che non ha opposizioni che è vera perché costruita di verità voglio essere nelle tue mani nelle unghie che solcano la pelle lame indiscusse di una sofferenza che è urlo incredibile della voluttuosa libertà di te di me di questo canto a soggiogare ogni musica per un respiro che si va affannando per un vulcano che vuole esplodere nel preciso istante del tuo urlo finale dove mi fai sciogliere e mi vai a far morire ancora e ancora e ancora ...
... la sfrontatezza della tua fica mi circuisce e colma nel giorno di un volerti raggiungere nell'ombra trovandoti di una quasi sera nel sogno nascosto di un milione di baci per rendere la pazzia parte veritiera della normalità e ti chiedo in cambio la magia di annusarti anche domani e tu conti i secondi alla velocità della luce mentre ti sfili gli slip e li posi sul mio viso regalandoli alla sacralità del mio naso ti amai anche per questo come ti amo ancora e sogno di te l'emozione delle tue dita sugli orli del mio corpo e i brividi per le carezze ma sogno più di tutto le parole che soffiavi e soffi nelle orecchie musiche di sinfonia da farmi ogni volta riviverti in giorni nuovi come ricominciare da capo per riperdermi in te solo in te per questa folgore che è la tua più morbida morbidezza quella che vive e muove nel solco delle mie quotidiane fantasie e che chiamo ogni volta di mille nomi essendo sempre la stessa la mia unica immensamente padrona la tua la mia strega ...
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