Scritto da © Antonio Ragone - Mar, 06/10/2009 - 05:58
Lo so perché m’incanti,
mare, e i sensi turbi.
Tu espiravi frangenti sui tuoi sassi
sciabordando il tuo schiumoso fiato.
E quando s’era l’onda infranta,
minaccioso e indolente,
l’escrescenza placata,
infastidito inspiravi
nell’ansia d’un fragoroso
silenzio, nuovamente
ti riavvolgevi scagliando
le tue rabbie sul braccio
dell’incompiuto porto.
E io aspiravo che non finisse mai
la tua pacifica smania.
Antonio Ragone (Da "I Passi sul sentiero sconosciuto" Liberidiscrivere 2009)
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