Scritto da © davedomus - Ven, 22/01/2016 - 12:01
Aggrappato alla costa di quel colle
graffiava il vento ferito che gemeva
le sue spine eran fitte e in corolle
e di pungermi la vita non temeva.
Erano i giorni delle foglie verdi
che tremavano di lucidi riflessi
ad ingannare tutto ciò che perdi
nei sogni che credi a te concessi.
Sedevo così a fianco del cespuglio
parlando ad un masso grigio e muto
raccontandogli del ferito orgoglio
e di un amore che avrei voluto
ma che come un tenero trifoglio
nell'intrico di quel rovo era perduto.
graffiava il vento ferito che gemeva
le sue spine eran fitte e in corolle
e di pungermi la vita non temeva.
Erano i giorni delle foglie verdi
che tremavano di lucidi riflessi
ad ingannare tutto ciò che perdi
nei sogni che credi a te concessi.
Sedevo così a fianco del cespuglio
parlando ad un masso grigio e muto
raccontandogli del ferito orgoglio
e di un amore che avrei voluto
ma che come un tenero trifoglio
nell'intrico di quel rovo era perduto.
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