Scritto da © Manuela Verbasi - Mer, 11/01/2012 - 14:13
Qui è come quando arrivi sulla cima dopo tanta fatica e il cuore è tamburo nelle orecchie, nella testa. L'aria odora di paradiso e neve, il bianco acceca occhi tagliati nel viso, palpebre a tapparella cercano all'interno di sè un buio che ristori. Da qui, mani intirizzite nei guanti sono il dolore delle braccia appena piegate, giunte in preghiera. La leggerezza che respiro mi riempie ed io fluttuante non sento il peso del mio corpo. Stanno fili d'erba a trapassar tappeti distesi in onde di terra, il desiderio della vita, nonostante il freddo. Così, mi sorprende un pensiero che tratteggia lieve. Ti amo.
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