Ora succede che scrivi come un cretino direttamente sul computer, senza prima salvare su word e poi al posto di salvare, dimentichi che sei su face, clicchi sopra e perdi tutto quello che ti eri scritto.
Così la seconda versione del racconto, perde molto, perché sei già incazzato che devi riscrivere tutto da capo e decidi di cambiare il taglio al racconto.
Non che sia poi uno scrittore e non che il banale racconto del mio viaggio in Venezuela possa interessare qualcuno, salvo quella rompi di mia cugina Pina che dice, beh che ci racconti del Venezuela?
Ora te lo sorbisci tutto il racconto cara Pinuccia.
Insomma si parte il giorno 20 di ottobre a notte fonda da Pescara in autobus con zio Carmine e si viaggia dormicchiando per tre ore.
Poi s'arriva al Leonardo da Vinci che è notte fonda ancora e sapendo che dovranno passare cinque ore prima della partenza. Mio zio attende meno perché parte con Alitalia, io aspetto di più perché vado con Air Europa.
Non che abbia una grande esperienza di voli, l'unico mio volo è stato con mia moglie nel 1983 vero Palermo.
Certo atterrare a Punta Raisi era già allora un bel viaggio, ma quello che mi aspettava era un viaggio molto più lungo.
Chi si aspetta grandi emozioni dal mio racconto o avventure mirabolanti può smettere qui di leggermi.
Quelle cose avvengono nei film, però debbo dire che qualcosa è pur successa anche se nulla di mirabolante.
Incellofaniamo le valige, con sta storia del...sulle valige stanno facendo i soldi in tutto il mondo.
Mi viene il dubbio che dopo riconoscere le valige sarà più difficile, ma soprassiedo.
Il ceck inn, che non si scrive di sicuro così mi fa rilassare.
Un biglietto fatto sul web, non è come un biglietto fatto ad uno sportello, voglio evitare di fare la figura di quello che non ha mai preso un aereo o non è mai uscito dall'Italia, però temo che la cosa non sia riuscita molto.
Ho comunque la faccia di uno che aspetta la slitta di Babbo Natale.
Il Leonardo da Vinci di Notte mi ricorda una piazza alla fine di un mercato, con gente che dorme e non sempre gente che parte, c'è molta gente che il suo aereo l'ha perso o non lo ha mai avuto dalla vita.
Li vedi buttati li, come sacchi che una società ha messo fuori.
Il tempo non passa mai, cammino, guardo, io non sto mai fermo.
Alla fine l'aereo che mi farà fare scalo a Madrid lo rpendo.
Piccolo, stretti questi sedili per uno che è alto 187 cm, che pizza.
Adoro il decollo, la sensazione di staccarsi dal suolo, da piccolo sognavo di fare il pilota, poi mi hanno fregato le carie ai denti.
In circa tre ore arriviamo a Madrid, ma siamo in ritardo e...
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