Mi sento nulla senza il tuo respiro,
mi chiedo, a volte, se lo senti lo squarcio della tua partenza
se l' avverti quel rugginoso cigolìo
che non è più né dolore né tristezza.
Mi spoglio delle armi, della pelle e mi spavento,
mentre lotto contro la morte lenta
e arida di un cuore rattoppato.
E poi, tento
di scacciarti dalla mente,
con l' illusione d' avere forza,
a sufficienza,
per annientare démoni che spuntano
da remoti pensieri, senza tregua.
Che cosa sono?
Sono una donna,
una creatura fragile, un artista,
una maschera, un attore?
Invecchio,
perdendo la freschezza dello sguardo,
il fascino di emozioni scolorite,
l' angelica quiete dei sogni
soppiantati da tempeste roboanti.
Ho provato a cantare, leggera,
ma l' alba non torna.
E’ notte, e il mio tempo
si perde su strade sterrate,
e il mio canto,
trattenuto da trame di candido lino.
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