Scritto da © Manuela Verbasi - Sab, 12/06/2010 - 02:00
Appoggio ai muri, nei giorni di bianco, voli bassi appena sopra la linea di fango, la bocca asciutta.
Quando non c'è più fiato. Seduta su una caduta.
Io di nessuno. Io.
Sarei di mosto, tra le corolle viola delle campanule nei giardini assolati. Puntando l'infinito, chicco in attesa di un bacio a grappolo. Fresca in viso, la testa fra i punti di sospensione, appena sfilata la lama.
Abbracciami.
Manuela
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