Scritto da © Manuela Verbasi - Gio, 04/03/2010 - 15:07
Nell'età in cui ripiego gli aquiloni, salto da una foglia di ninfea all'altra e provo ad arrivarti.
E' un lago fermo quello dei miei giorni, scacco verde rame, tra canne di palude.
Un tango figurato, senza musica dunque, il ballo a sera.
Boccheggio nel sogno in cui tu non sei ed io sono come ti sento. Non leggo il senso, di tre locali chiusi, di queste mie lacrime facili, fragili.
Soffia alla campagna ondata, vento e spettina. Scarnisce il vetro nell'occhio, il male dentro a satollarsi.
Ho la tua voce a farsi sciarpa bianca, strada in discesa al centro della schiena.
[con te sembra di stare sopra un'altalena,
ma forse va bene così]
Manuela
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