Scendo precipitosa una scala di marmo, sciolti i sandali, il freddo sulla pianta del piede. M'intingo del blu delle pareti, sciolgo i fiocchi ai pacchetti sulle nicchie nel muro. Sa di primavera ed è già estate, quest'arietta tiepida che muove le gonne, scondinzola sulle caviglie scoperte, porta a passeggio il quotidiano ai marciapiedi. Mi sei nelle ossa e sorrido, scema, all'orizzonte finito dell'androne. Bella la tua bocca, srotolo un accenno di sorriso fra me, nel momento in cui scoppiano i vetri poco dopo che i miei pensieri li hanno attraversati. Se pensassi di lasciarmi, quattro di quei triangoli imperfetti, si pianterebbero al petto, tutto il grigio esistente entrerebbe dentro le vie del sangue. Sono esagerata di mio, lo vedi da come ti scrivo l'amore ai frutti di bosco. In due minuti, senza pensare troppo.
Mai questi pensieri,
mai dolore provocato.
Mai senza te.
Alle scosse e ai fulmini del tuo tuonarmi.
- Blog di Manuela Verbasi
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