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Violenza

Erano già passate due settimane, eppure il segno era ancora visibile, lì, sul seno: ogni volta che usciva dalla doccia l'occhio scivolava sulla sua immagine riflessa e alimentava la rabbia. 
Lui l'aveva delusa, tradita, un tradimento che l'aveva colpita a forza, senza preavviso, e tanto più doloroso perché aveva violato la sua intimità. Aveva avuto la sensazione di poter perdonare, di riuscire a ricostruire la convivenza, di poterlo accettare nuovamente. Ma l'avrebbe rifatto, era nell'aria: la consapevolezza di non riuscire a sostenere un nuovo colpo aveva fatto nascere il pensiero. La separazione, un taglio netto. L'allontanamento deciso di ogni altra possibile violenza. Perché la violenza non è solo quella sul corpo... si annida dentro, mette radici, cancrena la paura, la legge nei suoi occhi che hanno perduto la luce di un tempo, la saggia in ogni momento della scelta, della decisione, la fa sentire fragile, vittima di un destino che non vuole riconoscere. Lui non le apparteneva più, nel momento stesso del tradimento, della violenza, lui aveva decretato inconsapevolmente la sua fine. 
Il pensiero scivolava nei suoi giorni, prese corpo d'un tratto, mentre preparava la cena, nello scorrere della lama tra le fibre della carne, penetrava con facilità e lei si fermò a guardare: era un coltello dalla lama corposa, il manico di legno, ma in quel momento perse il suo ruolo di attrezzo di cucina, divenne, ai suoi occhi, il Risolvitore. 
Lo affilò con cura, preparandosi alla liberazione. Ogni altra soluzione, ogni altro pensiero svanì mentre lo teneva in mano. Prima di farlo sorrise a sè stessa allo specchio.
==*==*==
Era ora del giro in corsia. Il primario s'infilò il camice mentre l'assistente prese il pacco delle cartelle cliniche, poi s'avviarono. 
Arrivarono nella sua stanza, lei era sola, nemmeno spaurita, serena. 
Il medico chinò lo sguardo leggendo la cartella:
"La paziente viene ricoverata d'urgenza in stato confusionale e segni di marcato autolesionismo con l'asportazione completa della mammella sinistra"
Alzò gli occhi incrociando quelli fissi di lei : "Perché l'ha fatto ? "
"Perché era malato..."
 

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