Scritto da © ComPensAzione - Lun, 27/01/2014 - 21:31
Prima fu la stella
cucita a piccoli punti
sul cappotto
a togliermi ogni diritto
e il saluto dei vicini
- Non è colpa nostra -
sentenziavano gli sguardi chini
Poi fu l'arresto
- trascinata a forza e internata -
la confisca di ogni bene
lo strazio dell'abbandono
tra occhi smarriti, sorpresi
ma non ancora piegati
Gli altri guardavano oltre.
E il viaggio...
Si ostinava a fissare
le rotaie, il macchinista
non s'affacciava mai
non voleva vedere
ma sentiva - e se sentiva ! -
- Non è colpa mia -
Le mani che imploravano acqua
sporgevano come foglie d'acero rosso
Non ero più donna, ma bestia
in quei carri gocciolanti d'urina
Persi poi il nome
nel campo, solo un numero
da non dimenticare, sul braccio
Chi ero ?
Un'ombra che si trascinava nei giorni
un corpo di fango
straziato di fame
perduti gli affetti
perduta anche l'anima
gli occhi bassi
contando ogni passo
...
Sopravvissuta
ho voluto scordare ogni piaga
seppellendo
una vergogna
di cui non avevo colpa alcuna
Ricordate voi
io
sono stanca
...
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