Scritto da © ComPensAzione - Gio, 15/08/2013 - 21:44
Io e Giulia siamo una famiglia. Lo so, appena arrivato era per me 'la padroncina', la piccola di casa, ma poi siamo diventati come fratello e sorella, tanto che quando ha deciso di andare a vivere da sola mi ha portato con se'. Quindi noi siamo una famiglia e, per quanto possibile, stiamo sempre insieme. Non fraintendete: Giulia non è una punkabbestia, ha il suo lavoro per il quale si assenta da casa ore interminabili, ma poi noi stiamo sempre insieme, passeggiamo, riposiamo, lei legge e mi legge, insomma, ripeto, siamo una famiglia. Così quando l'ho sentita parlare di Italo mi sono un po' preoccupato :- Andiamo a Firenze con Italo, vedrai, sarà bellissimo.- Chi sarà mai questo Italo comparso dal nulla, mi chiedevo, e poi...proprio a Firenze ? Mi aveva letto una volta, Giulia, una filastrocca di un cane senza testa che parlava dell'abitudine dei fiorentini di mangiarsi la c, ecco, insomma, un po' mi confondeva questa idea del povero ane senza testa... e se l'avessi incontrato? Comunque il giorno della partenza ho scoperto che Italo non era una persona ma un treno. C'ero andato spesso in treno con Giulia a fare delle gite qui e là a fare passeggiate un po' diverse, poi tutt'ad un tratto sono cessate perchè lo Stato a cui appartenevano le Ferrovie aveva offeso Giulia definendomi un cane pericoloso, lei aveva un po' imprecato, mi ricordo, e siccome a lei guidare l'auto non piace proprio, più nessuna gita lontano da casa .
Alla fine, insomma, siamo partiti : le carrozze di Italo erano le più pulite che io abbia mai conosciuto e ho sonnecchiato per tutto il viaggio su un morbido tappetino. Quando siamo arrivati a Firenze mi hanno assalito nuovi odori mai sentiti, eh sì, ogni città ha i suoi. Giulia, io e il suo valigione con le ruote ci siamo avviati per queste strade così strane, fatte tutte di pietre piccole o grandi, spesso sconnesse. Mi guardavo intorno un po' spaesato e, devo dirvi, un po' affannato, non solo per il caldo ma perché non c'erano alberi e nemmeno lampioni...ma com'era possibile ? Eppure per tutto il percorso fino all'albergo nemmeno un albero, neanche uno, e lampioni inesistenti. E in verità non ho visto neanche un cane, ne' piccolo, ne' grande. L'idea del ane senza testa continuava ad assillarmi. L'albergo era carino, ma non c'era nessun giardino e la mia preoccupazione continuava ad aumentare. Sistemato il valigione Giulia e io ci siamo inoltrati nella città : c'era gente dappertutto, e poi ho visto delle carrozze con i cavalli. In verità quegli animali non mi sembravano molto felici di tutta la confusione che avevano attorno, e potevo ben capirli. C'era un brusio continuo di sottofondo, e odori, odori di tutti i tipi. Giulia invece era contenta, si guardava attorno con l'anima di una bambina, mentre io mi sentivo molto in imbarazzo. Ma che posto strano, mi ripetevo, e i pochissimi cani che incontravo mi davano l'impressione di vivere lo stesso imbarazzo. Fortunatamente avevano tutti la testa, almeno quello.
Imbarazzo e stupore : niente erba, niente fiori, niente alberi, case su case, strade su strade, gente, tanta gente... poi, alla fine, eccolo...un lampione! Era un po' strano, in verità, sembrava avesse le zampe... ma finalmente alzai la zampa e mi liberai...
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