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Danza dei sette peccati

... cuscini dai colori accesi disseminati su tappeti a coprire il pavimento della grande tenda,i narghilè sfumano in  una nebbia  leggera, i musicanti suonano in sottofondo per non disturbare le conversazioni ... poi lei entra chinandosi all'apertura, il tintinnio delle cavigliere zittisce l'assemblea nell'attesa, la musica in crescendo ... inizia la danza ...
... nell'ancheggiare lento volteggiano i veli a vestirla, braccia e mani s'intrecciano e svolgono traformandosi in ali trasparenti, in serpenti guizzanti, in cornici a dipingere immagini nell'aria, il corpo arcuato in giravolte estreme, si china e rannicchia per poi espandersi come pianta rinata, ricordi di animali danze di corteggiamento ...
... i veli incorniciano i movimenti, li sottolineano senza coprirli, i colori a mischiarsi e dividersi, sette veli a giri distinti e poi ancora riposarsi atterrando lenti lungo le linee del corpo, colori a segnare, a significare, ogni parte ed ogni punto, ogni mano ed ogni cuore ...
... un volteggio, il corpo alto e stirato, le mani colgono il velo viola legato a piccole forcine  luccicanti ai capelli d'ebano, volteggia anch'esso nell'aria, lasciato s'accascia in lento movimento : caduta è la superbia che disprezza regole e s'erge in altezza sopra le teste, nutrita dell'orgoglio del corpo ...
... un inchino e dai fianchi staccano due dita giunte il velo dorato, giallo di sole, si torce sul corpo in un nuovo volteggio, lanciato si apre, ripreso e lasciato, aperto a  riempirsi di aria e poi scivola a terra : avarizia che accumula nel tempo e per il tempo a pesare e inaridire le anime...
... un fremito e dalla cinta sul ventre il velo arancione si apre teso dalle braccia sui seni, un movimento sensuale dei fianchi, passa poi alle spalle, il velo copre e non copre, sfila sul corpo pari a carezza leggera, si scioglie l'abbraccio e cade in sospiro : ed è la lussuria, il piacere a sfinire i respiri, la ricerca di estasi fatte di carne e sudore ...
... s'incupisce la danza, rallenta, e si stacca il velo verde dai fianchi, in ginocchio le mani lo fanno sfiorare il terreno, come onda che cresce, si gonfia e si sgonfia, si alza, si abbassa e decade : l'invidia, che trasforma  l'altrui bene nel male, tristezza di appagamento mancato ...
... si rialza il corpo e sfila in movimento gioioso il velo blu posto sul collo, si fa scia, si increspa quale spuma di mare, si rialza nell'aria, incornicia la testa, e poi in giravolta serpeggia sul corpo cadendo a finire il suo viaggio : la gola, piacere di sapori a gustare in esagerato abbandono ...
... ora in una danza sfrenata, ansiosa e guerriera, dal corpetto alle mani il velo rosso si espande, copre il volto, annebbia la vista, con foga si torce nel corpo che freme, si alza e come frusta si abbatte, si rialza ancora e poi scende : l'ira, di torti subiti vendetta, desiderio di sangue che scuote e distrugge ...
... e dopo l'urgano del fuoco rabbioso la danza si quieta in struggente malinconia nel livido colore dell'ultimo velo, come triste sudario, lenti movimenti paiono saluti a definitive partenze, sospiri lo muovono appena, le braccia si chinano, si china il torso, e la danza termina a terra : l'accidia, inerzia del vivere, veleno di gioia, fine di ogni respiro ... 
 

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