Scritto da © cicciobello75 - Gio, 04/04/2013 - 17:50
Poesia descrittiva:
Ho iniziato col mangiarne cinque
poi ne ho prese altre cinque
saranno passati si e no tre minuti
il tempo di togliermi i bruscoli di pomodoro
il fido legnetto interdentale
che porto meco nel taschino;
volgermi, la bocca coperta da una mezzaluna di mano
e lì proprio dietro di me scorgere quella gran signora.
Ne aveva ordinate un piatto enorme
di polpette in umido pesanti come arancini
una la stava delicatamente sollevando tra le dita.
M’ha fatto segno che guardassi il suo uomo, sorrisi impercettibili.
Allo scoccare del fulmine
io drizzando di più la testa, lei fingendo un accesso di tosse
abbiamo centrato su ambedue le facce la pagnotta
che il bruto stava già impregnando nel tegame di coccio largo due palmi.
Solo allora la signora disgustata ha esclamato
Ahò, ma te devi strafogà
Che figure che me fai fa
Sempre pajata, ‘ndo vai vai? Nun te pare?
E arrossendo la signora sventolato il tovagliolo ha strizzato l'occhio.
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