A ciascuno il suo... | Lingua italiana | Fausto Raso | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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A ciascuno il suo...

 

Pregiatissimo Direttore del portale,
siamo due cugini che appartengono a una delle nove parti del discorso, ci rivolgiamo a lei in quanto si è sempre mostrato sensibile ai problemi della lingua; per questo la preghiamo di voler pubblicare questa lettera aperta agli amanti del bel parlare e del bello scrivere affinché ci usino in modo corretto.
Siamo Ciascuno e Ognuno, siamo cugini, abbiamo lo stesso sangue “per parte di padre” (il latino) ma non per questo possiamo essere adoperati indifferentemente. Per questo motivo, appunto, abbiamo deciso di rivolgerci a lei per spiegare, con questa lettera aperta e una volta per tutte, le nostre ragioni.
A ciascuno il suo, dunque. Cominciamo con Ciascuno. Questo può essere tanto aggettivo quanto pronome indefinito e viene dal latino volgare “quisque” e “unus”, non ha plurale, ovviamente, e indica una totalità di persone o cose riferendosi, però, a uno a uno ai singoli elementi che la compongono (la totalità) ed equivale, insomma, a ‘ogni’. Quando è in funzione di aggettivo deve sempre precedere il nome: ciascun libro; ciascuna penna; ciascun uomo. Come si evince dagli esempi, nella forma maschile si può troncare ma mai apostrofare; l’onore dell’apostrofo spetta solo al femminile: ciascun’amica. Quando assume la funzione di pronome significa ‘tutti’ o ‘uno per uno’ con valore distributivo o partitivo: impartí gli ordini a ciascuno; Piero ha litigato con ciascuno di loro. Da notare, in proposito, che quando Ciascuno pronome è usato con valore distributivo non necessariamente deve essere preceduto dalla preposizione ‘per’: regalai centomila euro a ciascuno o per ciascuno. La scelta di accompagnare il pronome con la preposizione ‘per’ dipende esclusivamente dal gusto stilistico dello scrivente o del parlante. Da evitare, tassativamente, la forma familiare o dialettale “Ciascheduno”, anche se non mancano esempi (negativi) di alcune cosiddette grandi penne.
E veniamo a Ognuno. Cominciamo con il mettere bene in evidenza la diversità, fondamentale, con Ciascuno. Ognuno, a differenza del cugino Ciascuno, è solo pronome e riferibile a persone, non a cose. Alcuni linguisti e alcuni vocabolari consentono la possibilità di riferirlo anche a cose ma è un uso, questo, a nostro modo di vedere, se non errato, improprio. Sotto il profilo etimologico, infatti, Ognuno viene da ‘ogni’ e ‘uno’ (pronome indefinito riferito a persona non altrimenti determinata) e significa “ciascuna persona”, “tutti”. Ognuno, per tanto, può “sostituire” una persona, non una cosa. Come Ciascuno non ha il plurale e come quest’ultimo indica la totalità indefinita (per questo motivo molti lo confondono con Ciascuno e lo fanno anche aggettivo) però, a differenza di Ciascuno, distingue maggiormente ogni unità che fa parte dell’insieme perché ha un valore piú marcatamente distributivo: lo fa ognuno, vale a dire lo fanno “tutti” (il fare è 'distribuito' fra tutti); ognuno ha i suoi problemi, cioè i problemi sono ‘distribuiti’ fra tutti.
Con la speranza di aver fatto un po’ di chiarezza, ringraziamo il Direttore per la sua squisita ospitalità e a voi, gentili amici lettori, auguriamo un mondo di bene.
I vostri affezionatissimi amici
Ciascuno e Ognuno

 
 
(Fausto Raso)
 
 

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