Scritto da © Piero Lo Iacono - Gio, 18/11/2010 - 19:55
La Chiesa Madre
dalla facciata barocca
è un tempio fuori tempo
nel mio paese da presepio,
perché ha l’orologio fermo,
col dito al cielo,
che segna sempre le dodici,
forse di mezzogiorno
o forse di mezzanotte.
Qui non abbiamo bisogno di conoscere l’ora.
Portiamo il tempo ai polsi e nel cuore.
Ma il campanile “battezzato”
ci fracassa e ci stordisce
con la sua campana narcisa
che urla a tutti l’ora sbagliata
pur di attirare l’attenzione.
Vorrei che una di queste sere
quando la falce della luna
(la serpette de la nuit)
a quel campanile si impicca
la lama affondasse nella sua gola di rame
per tagliargli le corde vocali.
Vorrei che qualcuno,
e metterò una taglia,
quel campanile pugnalasse.
Bestemmio? Può darsi.
Ma giovatene!
Chi ti ha pugnalato
un’altra vita
ti ha dato.
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