Scritto da © Bruno Amore - Mer, 25/05/2011 - 15:23
M'han chiesto, che animale sei
nell'animo
d'impulso m'è venuto di pensar leone
potente e fiero, quasi una icona
sarà così per troppi, non funziona
per via di quel che penso e come sono
m'è sembrato poi, meglio licaone:
la famiglia il branco il clan
sebbene tutti gregari troppo rumorosi
anche se tanto molto generosi.
Invece no, essendo un solitario
mi s'addice somigliare ad un giaguaro
ma è troppo bello, potente, coraggioso
sproporzionato a me che son ritroso.
Forse qualcuno con l'ali
sai ho fatto di mestiere il volatore
quel brivido del vento tra le penne
quando a corpo morto ti precipiti
un colpo con gli artigli e tu indenne.
Mi piace il volo calmo, planato
su e giù per le correnti che
ti lasciano ammirar tutto il creato.
Volano troppo in alto i falchi, non c'è che dire
nacqui terrestre e qui vorrei morire.
Ma che ne sanno gli animali dell'animo
noi sarti ogni cosa confezioniamo
ad abiti all'uopo sentimenti diamo
per indossarli allo specchio della mente
sentirci al meglio e meglio camminiamo.
Son bipede mammifero glabro indifeso
ma ho le migliori dita contrapposte
con quelle ho scavato la tana della vita
col suo cratere scosceso nella rena
così che c'intrappolo ogni esperienza aliena.
A volte è il bello, il buono, il piacere
altre è digiuno da mattino a sera
se troppo forte batte il solleone
attendo quieto nella buca ombrosa
curioso d'ogni ombra che si posa
fido nel fato: son formicaleone.
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