Scritto da © Charles Cros - Dom, 15/11/2015 - 22:40
Non ci sono speranze, per chi crede che ci sia sempre una ragione delle cose. L’illusorio percorso titanista, pragmatico, riduttivista, deve essere sempre sostenuto dalla volontà del superuomo che ci controlla. La verità, della nostra debolezza è che dobbiamo comunnque essere sopra tutte le ragioni, semplicemente per non andare alla deriva del nostro fiacco fatalismo. Quanto fa paura, la sensazione di vuoto e quanto si amplifica la nostra solitudine, fra la folla di un mercato rionale. Sentirsi fuori luogo e fuori tempo è spesso il risultato della imbarazzante leggerezza dell’essere. Ma se ti si attanaglia la gola quando ti manca la terra sotto i piedi, impara dal volo degli uccelli. Nel loro librare, sono insiti i segreti per salvarci dalla naturale gabbia dell’inconsistenza umana. In tutto il creato le strade, per capire dove vanno, si devono guardare dall’alto.
Dopo circa 20 minuti i due agenti e Victor raggiunsero trafelati la sede della NCSA. Entrarono nella Hall di ingresso e passarono sotto gli scanner. Victor fu fermato dall’automa vigilante, che lo obbligò a ripassare due volte. L’esito, era quello che già sapeva. Il sistema riconobbe, la pallottola innescata dentro il scatola cranica pronta ad esplodere. Immediatamente, Victor fu imbracciato da altri due automi infermieri e la testa fu immediatamente coperta, da un tipo di rete metallica. I due agenti, furono esautorati e il reparto medico prese il controllo sulla vita di Victor. La sua incolumità era seriamente a rischio e non poteva più rimanere nella sede NCSA.
Il dottor Mirer ricevette la segnalazione di emergenza e a sua volta, attivò la procedura che in gergo veniva chiamata “risolutiva”. C’era anche l’ipotesi di mettere Victor dentro una capsula criogena e confidare che la pallottola fosse tanto intelligente, da rilevare la finta morte cerebrale. Ma confidare sulla intelligenza altrui è sempre un rischio e in questo sistema davvero non era il modo più sicuro per affrontare i problemi. Victor nel frattempo in stato di incoscenza fu messo dentro un ipertecnologico automa chirurgo chiamato Galeno.
Sulla terra, non c’era nessun luogo che non fosse raggiunto dalla rete Spacenet. Era così impossibile, predisporre una qualsiasi procedura chirurgica, senza rischiare interconnessioni che potevano causare il letale innesco della radio pallottola. Nello staff del dott Mirer c’era anche un vecchio consigliere il dott Ubert che sembrava avere una soluzione percorribile. Anche se bisognava avere delle conferme, era abbastanza sicuro che sotto la città c’era una cava, che aveva le caratteristiche per garantire l’operazione in sicurezza. Pare che questa grotta, fosse abitabile ma raggiungerla non era semplice visto che era era a più di 2 kilometri di profondità. Questa valle infernale aveva la caratteristica di essere completamente isolata dalla rete web dei terrestri. Era dichiarata offlimits dalla stessa NCSA e proprio lei, ne controllava l’unico accesso. Portarno Galeno nell’ascensore e con le sue piccole capacità motorie entrò dentro. Il viaggio verso il buio delle profondità ebbe inizio.
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