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Chagall Volare


 Chagall  Volare

Cotone bianco, bianco cotonato di cielo azzurro, e due nuvole rosa tu ed io, il dragone poco lontano, grandioso, la sua ombra sui campi, oscurava possente.
Ero in cielo, in paradiso credo, o appena sotto, c'era gente in posizione casuale: uno pescava,  forse San Pietro, un altro cercava un ulivo per impiccarsi, uno era avvolto in un lenzuolo e faceva prediche a tutti,  in quello spazio noioso e sublime, le sensazioni che si provano valgono la vita. E' solo che ho tanto ancora da fare, e poi vorrei vivere d'amore. Averne cura e viverlo. Ero nel biposto e trafiggevamo le nuvole, io ti vedevo con il berretto da aviatore, gli occhiali, gli stessi dell'altra volta e io il foulard bianco stavolta l'avevo davvero. Solo il beverone nero che hanno chiamato caffè, punizione ai viaggiatori Alitalia, ha rimesso le cose al loro posto. Un atterraggio di stomaco che non si dimentica. Pensare a tutto quel cielo davanti, e sotto e di sicuro anche sopra. L'oblò della lavatrice mi permetteva di guardare giù, che altezza sarà stata?- Non ha nessuna importanza! - mi ha detto un angelo appena investito dall'ala sinistra, proprio quella vicino a me. Ero in paradiso... dopo un po' ci si stanca anche di quello. Io e te, ci vedrei meglio all'inferno, fiamme fra le fiamme. Si, dammi retta tu che mi sai , o dammi un bacio e un bacio, tu che mi sei.
 
 
 

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