Scritto da © Franco Pucci - Sab, 11/09/2010 - 14:59
Dedicata ai seguaci del Re Delirio che domani tingeranno la laguna di verde... venexiano!
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Andavan nella notte i nostri cavalieri
senza alcun cavallo nemmeno coi cimieri
giravano a piedi nella notte più profonda
per far contento il Re facevano la ronda.
senza alcun cavallo nemmeno coi cimieri
giravano a piedi nella notte più profonda
per far contento il Re facevano la ronda.
C’è chi a mani nude, chi ha con sé il coltello
e chi ha la fionda, chi il manico d’ombrello
che al mattino a poco in piazza ha comperato
e con quello picchia lo stesso disgraziato.
e chi ha la fionda, chi il manico d’ombrello
che al mattino a poco in piazza ha comperato
e con quello picchia lo stesso disgraziato.
I nostri cavalieri senza macchia né paura
diretti discendenti di una razza dura e pura
che con le ronde i mori vorrebbero scacciare
in fondo sanno solo come farsi odiare.
diretti discendenti di una razza dura e pura
che con le ronde i mori vorrebbero scacciare
in fondo sanno solo come farsi odiare.
La tavola che servono ahimè non è rotonda
e il loro Re che spesso li chiama a girotondo
non è proprio Artù, ma lui inventò la ronda.
Io non ne posso più qualcuno fermi il mondo!
e il loro Re che spesso li chiama a girotondo
non è proprio Artù, ma lui inventò la ronda.
Io non ne posso più qualcuno fermi il mondo!
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