Racconti inediti - A Song of Love - italian Version - Part 5 | RV International | Carlo Gabbi | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Racconti inediti - A Song of Love - italian Version - Part 5

Parte Cinque
Era una sera d'inverno e al Ristorante Manin, come al solito, gli affari erano buoni. In una stanza minore, separata dal salone principale, aveva luogo una riunione di un limitato gruppo di industrialisti di Mestre, mentre la sala principale del Manin era riservata all’usuale gruppo di ufficiali tedeschi che usavano riunirsi nel ristorante.
Una dozzina di questi ufficiali brindavano con una bottiglia di liquore, uno Sligowich, un noto liquore di prugne ad alta gradazione alcoolica, e a quel punto della serata, tutti erano inebriati dall’alcool, sicché gli ufficiali divennero sempre più rumorosi.
Lo loro voci ubriache sovrastarono attorno i locali del ristorante e allarmarono il gruppo di imprenditori di affari, che ben decisero di chiudere al più presto il loro convegno, per star lontano dagli allarmanti ufficiali tedeschi che si trovavano nell’altra ala del ristorante. Silenziosamente e rapidamente si dileguarono nella nebbia che saliva spessa dalle acque del Canal Grande. 
Un giovane capitano della SS, che era più ubriaco degli altri, ben presto incominciò ad inveire contro i militari Italiani e del modo che avevano tradito i loro alleati tedeschi, abbandonando la guerra con un ripudiante voltafaccia.
"Quelle teste di cazzo di Italiani sono tutti traditori. Sono bastardi e hanno bisogno di una lezione. Li appenderemo tutti dagli alberi nei parchi, sicché il popolo li veda e possano imparare la lezione da parte nostra." imprecava ad alta voce ai suoi compagni.
“Quanto dici è vero, Franz." replicò un altro tedesco, "Gli italiani sono i peggiori soldati del mondo. Sono traditori per natura, ancor più vigliacchi lo sono ora bloccando le strade di ritorno verso la Germania che a causa loro non sono più sicure. Quei maledetti si scatenano contro i nostri convogli, fanno un paio di sparatorie, uccidono alcuni dei nostri soldati, e il loro gioco finisce lì. Non hanno il coraggio di lottare contro di noi. Si rimpiattano nelle vicine foreste e spariscono davanti ai nostri soldati."
E un terzo tedesco aggiunse, "Hai completamente ragione Franz. Quei traditori hanno bisogno di una lezione."
Franz più che mai fu preso dal patriottismo e sentì d’avere una missione da compiere. Cercò di cantare un inno patriottico, ma uscirono unicamente note stonate. Poi ad alta voce proclamò: "il Reich vincerà sopra tutti i traditori; morte ai nostri nemici. Tutti insieme camerati, cantiamo un inno patriottico."
Si alzò dal suo seggio, con le gambe divaricate per poter mantenere l'equilibrio sopra la sua ebbrezza. Improvvisamente la pistola Mauser apparve nella sua mano che puntò in direzione di Marco, che si trovava seduto al pianoforte e sbraitò, "Tu idiota, suona musica… Si, i nostri inni… Lili Marlein,,  Noi cantare…"
Marco si presunse indaffarato cercando tra una pila di fogli musicali, sperando di guadagnare tempo prezioso.  
"Tu, idiota… non mi conosci, ahhhhhhhh… Suona German music...  inni…Ti comando, capito…o altro… boom-boom e sei kaput!"
"Me non capito, generale… musica? Valzer, mazurche?"
Franz, il capitano tedesco. Nei fumi della sua ubriacatura divenne furioso. Gli altri ufficiali tedeschi lo stavano incoraggiando, finche, in questo modo il capitano divenne ancor più infuriato e pericoloso.
Marco nel frattempo rovistava più alacremente tra i fogli musicali mentre voltava le spalle a quell’ufficiale pericoloso. Poi, voltandosi verso di lui, con un sorriso rivolse la parola al capitano.
"Si, Generale. Io molta musica. Ma non canzone tedesca, non Lili Marlein. Solo opera italiana. Si Verdi, Il Nabucco, siii inno di guerra, e… ok?"
Marco senza attendere alcuna risposta sedette al pianoforte, si concentrò per un secondo e dal piano scaturirono imperiose le note del Nabucco mentre con una ben modulata voce di baritono Marco intonò,
"O mia Patria si bella e perduta…” Marco non ebbe tempo di andare oltre. Il tedesco accecato da un amaro furore per tale insolenza replicò: "Stupido musicista, come osi fare ciò?"
Poi, preso dall’ebrezza dell’alcool mormorò a denti stretti, "Ti insegnerò una lezione…"
Con mano ferma alzo la Mauser e senza esitazione o alcun avviso sparò per tre volte l’incauto pianista.
I proiettili entrarono nella nuca di Marco e uscirono al di sopra dei suoi occhi. Il sangue che uscì dalla lacerazione era mescolato con i grigi e morbidi tessuti cerebrali, che si depositarono sopra il suo volto. Crollò inerte sopra la tastiera del pianoforte e la vita lo aveva abbandonato per sempre.
~*~
I funerali di Marco furono un affare privato con solo pochi a attenderlo, coloro che nel passato erano associati con il Ristorante Manin, parteciparono ad un mattiniero servizio funebre   all’isola di San Michele, il cimitero della città. 
Annemarie aveva la testa coperta con uno scialle nero. I suoi bellissimi occhi verdi erano intrisi di lacrime per il lungo pianto degli ultimi due giorni e senza poter trovare ragione per alleviare il suo dolore. Gilberto le fu vicino in questo momento di sofferenza, ed anche per lui la morte repentina di Marco fu una grande perdita. Durante gli ultimi anni trascorsi insieme in una cordiale amicizia erano divenuti inseparabili sia negli affari come le più comuni cose offerte dalla vita.
Due giorni dopo i funerali, Gilberto ritornò al ristorante portando con sé una piccola fiala contenente un liquido trasparente e cercava un luogo sicuro dove custodirla nella propria scrivania.
Annemarie lo vide e gli chiese, "Cosa hai di così importante che cerchi di nascondere?"
"È qualcosa che userò in caso di emergenza. Se mi dovesse succedere qualcosa non voglio essere macellato come è successo al povero Marco. Voglio morire con dignità. Se bevo il contenuto di quella fiala, entro trenta secondi il mio cuore si arresterà."
Gli occhi di Annemarie a quel pensiero si riempirono di lacrime ma fermamente rispose, "Posso comprenderti. Non vi è nulla che possa fare per prevenire ciò, Gilberto".
~*~
Fine Parte Cinque

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