Accadde Intorno al Golfo del Messico
Edizione Italiana Parte settima
La notizia del ritrovamento della tomba di Lord Pascal fu accolta con piacere da Rick Sullivan, il mio sponsor, sebbene io avessi trattenuto di comunicare sia a lui che al governo Messicano l’importanza di tale scoperta. Prima di parlarne apertamente, volevo essere in possesso di tutti i segreti che erano racchiusi nella cripta della piramide.
Dopo la scoperta della tomba di Lord Pascal i lavori in corso al nostro campo, vennero completati al più presto. Si era ora in possesso di quelle facilità che rendevano più confortevole la nostra vita nella Città del Sole. Era pure in costruzione una strada che ci avrebbe unito all’Isola dei Pescatori, che progrediva spedita. Si aveva ora a disposizione, due Jeep e un autocarro a quattro ruote motrici attrezzato con una gru per il sollevamento di materiali pesanti. Questi mezzi ci erano stati donati da sponsor minori.
Era stato pure installato un generatore elettrico, capace di produrre abbastanza elettricità per tutti i nostri fabbisogni, inclusa l’aria condizionata nei luoghi di importanza vitale e nei dormitori del campo. Finalmente si possedevano i necessari servizi igienici indispensabili per il consistente gruppo di persone che ora viveva continuamente al campo base.
Un sistema di ventilazione era stato installato alla piramide capace di estrarre l’aria stagnante che si condensava nella sottostante camera funeraria e, quello era il luogo dove io e Maria si passava diverse ore del giorno nel delicato lavoro di ristorazione dei magnifici murali nel tentativo di riportarli all’antico splendore. Questi affreschi si trovavano pittati sulle pareti della camera funeraria, ed erano in un buon stato di conservazione.
Nel dipingere gli affreschi l’artista aveva usato pigmenti primitivi e brillanti ed ora, dopo quei murali erano stati ripuliti, risplendevano della vita lontana di Lord Pascal. Raffiguravano scene di caccia, visite di dignitari che donavano offerte al sovrano di cose preziose, e altre raffigurazioni di vita famigliare del sovrano. Tutti questi affreschi erano di grande valore storico poiché rappresentavano il tempo in cui la Città del Sole aveva raggiunto la massima potenza. Nelle due camere attigue a quella funeraria, furono trovati oggetti di valore appartenenti a Lord Pascal, e necessari per accompagnarlo nel viaggio entro il regno dei morti.
Tra i relitti trovati, di grande valore era una collezione di tavolette di marmo, ben lucidate e inscritte nella lingua Maya, le quali rappresentavano le regole di etica di quel tempo, e che Maria pazientemente stava traducendo.
Tra i molti artefatti fu trovata una maschera funeraria, in giada, di Lord Pascal, e assieme a questa vennero alla luce un innumerevole quantità di statuette che rappresentavano diverse divinità, che erano adorne con aquile e serpenti. Vi era pure un’altra raccolta di tavolette di pietra che rappresentavano minutamente i due diversi calendari, usati del popolo Maya. Il primo, alquanto accurato, era della durata di trecentosessantacinque giorni, per l’uso del popolo comune, mentre il secondo era esclusivamente per il rito religioso, che comprendeva un anno di duecento sessanta giorni.
Per me, la cosa esistente più preziosa e di maggior interesse, era il coperchio del sarcofago di Lord Pascal. Questo appariva un enigma, che prestava diverse interpretazioni, a seconda da quale lato si osservasse la pietra sepolcrale. Poteva essere la rappresentazione di credi religiosi, e intuivo che sarebbe occorso un lungo studio per giungere a una conclusione finale.
Inoltre per giungere all’appropriata soluzione era necessario un lungo lavoro e la approfondita conoscenza della loro mitologia. Per questo sarebbe stato necessario l’aiuto di un esperto per raggiungere conclusioni finali e positive.
Avevo fatto diverse fotografie del coperchio del sarcofago e feci ingrandimenti di quelle che mettevano in risalto le varie prospettive. Raggruppai poi le possibili combinazioni, cercando in questo modo, di interpretare quali fossero più affini tra loro e capaci di presentate le diverse possibilità mitologiche. Ugualmente, sino ad ora, il vero significato lasciatoci nel rebus dagli ingegnosi Maya, manteneva tenacemente il segreto.
In cerca di aiuto parlai con Maria dei miei problemi e mi rispose: “Solamente colui che è a completa conoscenza dei miti e delle profezie dei Maya potrà interpretare il pensiero dell’artista, che ha voluto tenere nascosto nel suo capolavoro di arte e di ingegno. Penso che chi ha il potere di leggere i misteri nascosti, si trovi più vicino a noi di quanto tu possa pensare. Non è uno che vive in una larga città oltremare e sia seppellito sotto tonnellate di scartoffie. Bensì è alquanto vicino a noi. Se bene ti ricordi un giorno ci disse che lui è il guardiano della Città del Sole e delle sue leggende. Te ne sei proprio dimenticato?”
“Naturalmente hai ragione. E` il nostro Vecchio Sacerdote che possiede poteri magici. Ti devo ringraziare per il tuo continuo aiuto, capace a risolvere i miei problemi.”
“Sono sicura che il Sacerdote sia la giusta persona, in più ci è anche amico. Preparerò un canestro di cibo da portare a lui e, pure alcune offerte per i sacrifici agli Dei. Mi farai sapere quando sarai pronto per andare a visitarlo.”
“Dovrò preparare una serie di fotografie del sarcofago, per il nostro Sacerdote da studiare e, scriverò un promemoria delle cose importati da parlare assieme a lui. Mi occorrerà una buona giornata. Penso di rimanere all’Isola dei Pescatori per qualche giorno e dedicare il tempo libero alla pesca, nel mentre il Vecchio Sacerdote sarà a contatto con gli Dei. Ho pure intenzione di invitarlo di ritornare con noi alla Città, cosicché possa vedere e studiare sul luogo, il coperchio del sarcofago di Lord Pascal.”
~*~
Fummo costretti a posporre la nostra visita alla Isola dei Pescatori, perché al nostro ritorno al campo trovammo una email da parte di Rick Sullivan della Texana che diceva: “Finalmente mi concedo una settimana di tregua tra i molti impegni di lavoro. Ho il sentore che qualcosa di veramente importante stia avvenendo alla Città del Sole, sebbene come tuo solito sei schivo a farmelo sapere. Verrò da voi il prossimo venerdì. Assieme a me v i sarà un’altra importante persona. Spero preparerai per noi un regalo degno di arricchire il museo di arte Maya della Texana che verrà aperto al pubblico molto presto.” L’email era debitamente firmato da Rick.
Dopo un lungo contrattare la Texana aveva finalmente ricevuto l’approvazione da parte del Governo Messicano, di aprire questa nuova galleria d’arte Maya in Dallas. I pezzi esposti sarebbero stati donati dal Governo Messicano come buon auspicio da parte loro come una dovuta ricompensa alla Texana per l’esorbitante costo sostenuto nei lavori di ritrovamento della Città del Sole.
Penso che entrambi, Rick Sullivan da un lato e il Governo Messicano dall’altro lato, pensavano di aver ottenuto il meglio nel baratto tra le parti in questione. Rick nel ricevere tale incomparabili pezzi d’arte per il suo museo, mentre il Governo del Messico sentiva di ricevere a un minimo costo un’intera città, ricca di enormi tesori degli antichi Maya.
- Blog di Carlo Gabbi
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