Accadde intorno il Golfo del Messico
Edizione Italiana Parte Nona
Il mattino seguente Maria era visualmente pallida, con gli occhi gonfi e arrossati per il lungo pianto della notte passata. Ora se ne stava da sola e rispondeva con poche parole a chi le parlava.
Nel vedere Maria in quel modo, sentii un senso di colpevolezza e, sebbene tentassi, non riuscii a trovare alcuna parola per giustificarmi, e farle sapere che ero dispiaciuto per quanto era avvenuto la sera precedente. Poi venni preso dalle usuali attività di lavoro.
Nella tarda mattinata avevo un appuntamento con Rick and Claremarie, per presentare a loro una copia della numerosa documentazione in mio possesso riguardante la piramide, che includevano note, fotografie, e video che avevo accumulato durante gli scorsi due anni. Poi, spiegai dettagliatamente a loro come fossi giunto a dedurre che la larga pietra del pavimento del tempio fosse quella che nascondeva il passaggio che conduceva alla sottostante camera funeraria e di come alla fine venne sollevata dalla sua posizione originale. Alla fine misi in risalto il valore archeologico della scoperta.
Come ultima cosa parlai lungamente della pietra tombale che era posta sopra il sarcofago e dei molti segreti che poteva racchiudere, nelle varie interpretazioni che si potevano dedurre dalle incisioni lasciate dall’artista Maya e, delle difficoltà di decifrarle e poter così chiaramente svelare, quanto l’artista aveva in modo maestrale, nascosto con geniali accorgimenti del suo lavoro, che davano la possibilità a diverse interpretazioni.
Quando giunsi alla conclusione della mia presentazione, Rick mi disse: “Ho ricevuto una buona impressione del buon lavoro che hai condotto sino a ora. Quanto ci hai presentato è una rimarchevole scoperta archeologica che senza dubbio darà prestigio alla Texana nell’essere il maggior sponsor di queste ricerche. Avrò piacere ricevere copia dei documenti e foto che hai presentato nel tuo lavoro. Ci sarà di aiuto nel preparare opuscoli che distribuiremo ai maggiori luoghi culturali nelle diverse città mondiali capaci di creare il buon nome della nostra compagnia petrolifera. Sono sicuro che la nostra assistenza come sponsor a questi ritrovamenti archeologici, ci darà prestigio in campo internazionale e la Texana beneficherà nel competitivo mercato petrolifero.
Claremarie di sua iniziativa aggiunse: “Davvero un buon lavoro, Charlie. Desidero che tu venga al più presto a Londra per presentare il tuo lavoro di scoperte in una serie di conferenze. Noi della Texana saremo gli sponsor e creerà un’opportunità per te nell’essere conosciuto in campo internazionale. La scoperta della Città del Sole sarà opportunamente commentata dalla stampa e dalla televisione per lungo tempo e tu diventerai popolare nel circolo culturale.
“Inoltre grazie al tuo lavoro la Texana sarà accreditata con prestigio e conseguentemente il valore delle azioni aumenteranno. Al mio rientro in Londra organizzerò un tour nelle maggiori città Europee per le tue conferenze.”
“Claremarie, al momento credo sia prematuro. Ho ancora molto lavoro da sbrigare prima di allora. Tutto quello che dovrò presentare alle conferenze deve essere documentato con prove inconfutabili. Quando un nuovo ritrovamento viene presentato pubblicamente esiste sempre una forte opposizione da parte di coloro che sono ritenuti gli esperti su quel ramo archeologico. Questi critici cercheranno di screditare il valore della scoperta. E` per questo motivo che tutto deve essere perfetto per non cadere sotto la loro condanna. Avrò bisogno di un altro anno di lavoro per consolidare tutto quanto è stato fatto sino ad ora e avere la necessaria documentazione che conprovi le mie parole.”
Rick approvò in principio quanto avevo detto: “Sono d’accordo con quanto hai detto, Charlie. Penso inoltre che dovremo far sì che questo luogo sia di più facile accesso per quei gruppi di persone che desiderino di venire a visitare il luogo.”
Conclusi: “Per il momento è molto meglio tenere i ritrovamenti nascosti all’opinione pubblica. Non abbiamo bisogno di intrusi che vengano a disturbare l’armonia del nostro lavoro.”
~*~
Si era giunti all’ultimo giorno di permanenza dei nostri visitatori, Rick e Claremarie, alla Città del Sole e in quel giorno dedicai maggior parte del mio tempo a loro. Maria, dopo il suo silenzio iniziale verso loro dei primi due giorni era divenuta cordiale con i nostri visitatori. Aveva compreso quale fosse l’importanza per noi di mantenere il loro valido aiuto nella continuazione delle nostre ricerche. Nonostante tutto mantenne un freddo distacco verso Claremarie, come donna. Maria aveva valutato che non poteva competere contro la sua rivale e aveva compreso quanto forti fossero i suoi poteri verso i maschi e di come agiva per catturare gli sguardi di tutti gli uomini che vivevano nella nostra piccola comunità. Aveva capito quanto essa fosse una donna raffinata e una grande tentatrice. Alla fine Maria aveva compreso quanto fosse magico il potere di Claremarie su di me.
Era a conoscenza che trascorrevo le mie ore notturne nella stanza della nostra ospite e che ritornavo al mio quartiere alle prime ore del mattino.
Sapevo che in quel modo avevo ferito gli intimi sentimenti di Maria e la sentivo infelice a causa di quanto io facevo. Ma compresi pure di come Maria fosse allo stesso tempo confidente che col passare del tempo, la relazione amorosa tra me e Claremarie sarebbe cessata a causa delle nostre vite che correvano diametralmente opposte. Sapeva che dopo Claremarie se ne fosse andata, sarei rimasto completamente suo e la nostra vita assieme sarebbe ritornata come lo era prima. Naturalmente Maria mi fece comprendere che non era felice per il fatto che avevo dedicato alla sua rivale il mio tempo e mi ripagò con una certa freddezza qualora le fossi vicino.
~*~
Era l’ultima notte che Claremarie sarebbe rimasta al campo e la mia stanchezza fisica degli ultimi giorni era scordata. Desideravo essere tra le braccia della mia amante, Claremarie, ripagato dai raffinati e completi momenti sessuali.
Eravamo seduti sul lettino da campo, nella nostra ultima notte assieme. Claremarie mi baciava calorosamente presa dalla passione, sbottonando la mia camicia per essere libera con le mani al di sotto di essa, muovendole sopra il mio petto e impossessandosi dei miei capezzoli per mordicchiarli e baciarli, tanto da farmi impazzire di desiderio di lei.
“Sei meraviglioso, Charlie!” Mi sussurrava.
Le sue labbra semichiuse facevano intravvedere denti perfettamente disegnati e bianchi, pronti a mordicchiare con tutta la passione racchiusa in lei, in quel modo avermi completamente sotto il suo volere magico. Il mio respiro era stressato dal piacere fisico, mentre inalavo il profumo del suo corpo in preda al desiderio di possederla nuovamente. Era pure l’intensa fragranza del suo profumo che mi inebriava e intossicava, attendendo quegli ultimi sublimi momenti di passione che avrebbe esaudito la più grande voluttà desiderata.
Lontano nella foresta si udiva il richiamo di un uccello notturno, per poi esser seguito da un sommesso e lontano rispondere. Alla fine cadde il silenzio, silenzio del completo piacere, armonia e abbandono di sensi, mentre Claremarie, paga per quanto aveva ricevuto, continuava ad accarezzarmi il torso. La vicinanza e il tepore del suo corpo nudo vicino al mio, face nuovamente rinascere in me il desiderio di averla mia.
Il mio respiro crebbe di intensità, mentre le sue mani sopra la mia carne e il suo continuo baciarmi ovunque era intossicante. Mio dio, come la desideravo, mentre il mio organo riprendeva vita per quel desiderio carnale! Le mie dita scorsero attraverso l’oro dei suoi capelli, chiedendole di continuare le sue magiche carezze.
Claremarie mi fece comprendere il suo desiderio di concedersi a me una volta ancora, mentre socchiudendo i suoi occhi felini, miagolava quanto lo fa una gatta in calore. Non feci alcuna urgenza. Lasciai il mio desiderio accrescere nel ritmo voluto.
“Ti voglio…” sussurrò.
Ci lasciammo andare entro l’abbandono di quanto era nel nostro desiderio. La notte fu troppo corta per completamente esaudire il desiderio dei nostri corpi.
Claremarie continuava ripetermi quanto ora mi amava e desiderava.
“Perché mai mi ami, Claremarie? Perché mi desideri? Puoi avere chiunque, perché mai hai scelto me?”
“Perché ti voglio, per il modo che tu sei, ed anche perché ho piacere di sentirmi tua. Non è necessario che esisti una ragione.”
“Viviamo separati e in mondi diversi, Claremarie! Non potremo mai essere assieme a lungo. La tua vita è vissuta nel lusso delle città, la mia invece è reclusa nella jungla selvaggia, cacciando gli spiriti di estinti guerrieri. Non sarà mai possibile vivere assieme, tu sai bene questo.”
“L’essere innamorati non è mai stata una cosa razionale, ma non credo che amarti sia poi una cosa troppo irrazionale. Sento sia giunto per me il momento di avere qualcuno che viva al mio fianco, sebbene questo non significhi con ciò che voglia sposare qualcuno. Questo è contrario ai miei principi.”
“Hai tanti amanti in Londra. Troverai là, la giusta persona adatta ai tuoi scopi e alle tue necessità.”
“Parlo seriamente, Charlie! Sto parlando di te e me. Realizzo che mi sono innamorata di te. Possiamo vivere assieme in Londra. Posso trovarti un buon lavoro in uno dei molti musei esistenti nella città. E come ultima cosa voglio che tu sia il padre dei miei figli.”
“Prometto di pensarci a quanto mi chiedi. So bene però che non posso vivere per lungo tempo soffocato in una città. Sarebbe per me come rinchiudere un animale selvaggio entro una gabbia. Sono nato libero. Claremarie. Ugualmente ti prometto che ne riparleremo quando verrò a Londra per il programma di discorsi.”
~*~
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