Scritto da © poetella - Ven, 29/10/2010 - 19:53
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Il cancello alto, bocca di vulcano. S’apre.
Sciamano, corrono - turbine di zaini, braccia,
pale di mulino e grida
e grida e grida –
corse e rincorse, (dov’è la casa del silenzio?)
Sgusciare veloce. Adesso. Sparire. Dissolvermi.
Più avanti il parco dorme
sotto questo cielo d’ottobre calmo,
colmo. Quieto silenzio. Appena un fruscio di vento.
Dimentico.
C’è un dialogo muto tra gli alberi.
I cespugli d’oleandro. Lucidi, nell’ora calda.
Le foglie a terra accartocciate,
riarse d’amore. Scricchiolano. Piano.
E partecipo del loro silenzio,
assorta,
parlando una lingua verde,
d’arbusto.(Silenzio colorato, abbaglio, riverbero)
Sono un’essenza vegetale,
un canto tra i rami. Adesso. Non so.
E mi si slarga in petto un’allegria. Un’allegria!
(c’è posto per te. Riempimi!)
Libera, nell’aria fresca, cammino
e ti trovo. Ti ritrovo
in me. E sorridi.(… Mi)
…
…
…
(by poetella)
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