L'accattone a piè del muro | Poesia | Bruno Amore | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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L'accattone a piè del muro

Il suo posto era lì, da anni, a piè del muro
di quel palazzo più là della sua chiesa
in ogni stagione col paltò, d'equivoco blu scuro
sul tragitto delle donne che avevano la spesa.
 
L'espressione triste degli occhi ti colpiva
il bulbo arrossato, venato, di gente ch'era aliena
pareva avesse pianto ma nessuno lo chiedeva
noi siamo abituati, per storia, ad aver pena.
 
Verrebbe da dire di fare miglior uso
dei sentimenti che c'albergano con lena
gelosi, egoistici li teniamo lì nel chiuso
lasciando che il dolor ci sfiori appena.
 
M'han detto che da giorni più non c'era
poi una pia donna ce lo raccontava
che sabato, prima della messa della sera
qualcuno si era accorto che piangeva.
 
Disteso a terra, come sempre, se ne stava
il braccio aperto, la mano a questuare
vuol centrare il palmo, chi un soldo gli buttava
senza interrompere il verbo e camminare.
 
A vedere quelle monete sparse sulla mano
quegli occhi vitrei che guardavano lontano
chiesero ad un passante con un bel pastrano
“Veda Dottore, è rigido, non le pare strano?”
 
A dita unite gli tastò la gola e con sconforto
scosse la testa, mentre spiegava all'altro cellulare
chiese d'intorno a tutti, nessuno volle parlare
e disse serio, “Nessun lo tocchi, oramai è morto”.
 

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