La "res publica" a fumetti | Post comici, demenziali, ludicomaniacali | Bruno Amore | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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La "res publica" a fumetti

 

 

Riecco Alibabà, alla testa dei quaranta, ritornano veloci laddove l'han cacciati.

Gli accoliti satolli pur nelle vecchie smerdate palandrane

escono a spinta dalla incancrenita discarica nazionale

dove il denaro dei gonzi veniva rovesciato

a pro della porcilaia istituzionale orizzontale

hanno ripreso coraggio e più cipiglio

tutti speravamo fossero spacciati.

I cosacchi e lor fratelli, per tutta la nazione rifanno caroselli

minacciano riforme, hanno nuove ricette:

il vecchio minestrone, il gioco del tressette.

I cavalli non vogliono più bere l'acqua delle fontane lì vicine

s'erano abituati allo spumante con quelle sfiziose bollicine.

Sono nati cavolfiori in ogni contrada e nel contado

il nome sopra o sotto il simbolo di casa, quattro teorie abbozzate

tutti con l'appellativo di civico stampato

un nastrino tricolore a stringere il pacchetto di cazzate.

Il papa chiude bottega e se ne va in pensione

voleva fare molto, ma non è riuscito a tirare lo sciacquone.

C'erano tutti alla festa, alla cuccagna, poi sono mancati i piatti da portata

i bicchieri per la champagnata, le posate, le tovaglie e la tavola pur se sparecchiata.

Si son fottuto tutto e ora, belli belli, si ripresentano a quest'ora, con le posate in resta

a chiedere il permesso di ricominciar la festa.

 

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