Scritto da © Bruno Amore - Dom, 07/04/2013 - 21:28
Vengono certe sere, stanche
piene di mancanze
come vecchie finestre senza lastre
da dove entra un vento freddo e forte
come una voglia rabbiosa d'esser triste.
Cerchi nei cassetti dei ricordi
se mai ci fosse rimasta una presenza
chiamarla, dirle solo - come stai
belli quei tempi che con te passai.
Ha gli occhi vuoti, lì piantati in viso
un colore smorto, d'acquarello
si volta, parla d'altro all'improvviso
frangono frasi morte col pestello.
Quest'altra, era tanto bello allora
con lei presi a volar nei sogni ed ero bravo
poi ci portai chiunque conoscevo
un giorno, un mese o solo qualche ora
pareva non essere importante
era la vita ch'era appassionante.
Sorride, mentre aspira dalla sigaretta
lascia che parli a lungo, un soliloquio
forse non ascolta neppure, ha già fretta
tira la tenda, spegne la luce, fa buio
anche da me, tanto m'aspetta.
piene di mancanze
come vecchie finestre senza lastre
da dove entra un vento freddo e forte
come una voglia rabbiosa d'esser triste.
Cerchi nei cassetti dei ricordi
se mai ci fosse rimasta una presenza
chiamarla, dirle solo - come stai
belli quei tempi che con te passai.
Ha gli occhi vuoti, lì piantati in viso
un colore smorto, d'acquarello
si volta, parla d'altro all'improvviso
frangono frasi morte col pestello.
Quest'altra, era tanto bello allora
con lei presi a volar nei sogni ed ero bravo
poi ci portai chiunque conoscevo
un giorno, un mese o solo qualche ora
pareva non essere importante
era la vita ch'era appassionante.
Sorride, mentre aspira dalla sigaretta
lascia che parli a lungo, un soliloquio
forse non ascolta neppure, ha già fretta
tira la tenda, spegne la luce, fa buio
anche da me, tanto m'aspetta.
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