Scritto da © Bruno Amore - Sab, 05/07/2014 - 19:35
Quando davanti al buio della notte
t'appare quell'ara dal braciere spento
dal quale improvvisa pullula una chioma di lapilli
dietro un boato che scaccia anche gli uccelli
parrà un grido disperato represso a stento
che dai visceri sale, dalle ascose grotte
e par contorno perfino il firmamento.
Si fa di rosso vivo ogni orizzonte
la fronte, il viso, penetra nell'occhio
fino ad illuminare pensieri altrove;
ti senti grande, come lui è immanente
poi t'accorgi d'essere indifeso, senza dove
e non sarai più quello che eri prima
quasi niente.
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