Scritto da © Bruno Amore - Mer, 06/03/2013 - 08:27
(la libertà)
Che mai sarà
questa voglia di cielo
ineludibile, almeno una volta
anche nella più misera delle vite
da far scendere irrefrenabile
dal proprio timido silenzio.
Che fa desiderare di volare
lontano ma non via, anche
da chi hai appena finito di baciare.
Che fa sentire una grandezza
seppure solo un momento anche
a chi fu colpevole di tristi nefandezze.
Che si grida o si condivide
al nemico o col compagno
quand'è moto irresistibile
un'esigenza, un somatico bisogno.
Che accomuna nello stesso sogno
nell'anima, nel pensiero
in una speranza che si fa presagio
d'un più grande cammino, un più alto sentiero.
Che t'attraversa come luce
più splendente del sole a mezzogiorno
che t'apre a tutto e a tutti ti conduce.
Che mai sarà
questa voglia di cielo
ineludibile, almeno una volta
anche nella più misera delle vite
da far scendere irrefrenabile
dal proprio timido silenzio.
Che fa desiderare di volare
lontano ma non via, anche
da chi hai appena finito di baciare.
Che fa sentire una grandezza
seppure solo un momento anche
a chi fu colpevole di tristi nefandezze.
Che si grida o si condivide
al nemico o col compagno
quand'è moto irresistibile
un'esigenza, un somatico bisogno.
Che accomuna nello stesso sogno
nell'anima, nel pensiero
in una speranza che si fa presagio
d'un più grande cammino, un più alto sentiero.
Che t'attraversa come luce
più splendente del sole a mezzogiorno
che t'apre a tutto e a tutti ti conduce.
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