Scritto da © Bruno Amore - Gio, 13/09/2012 - 06:57
Non le ho mai viste rosse
le sue labbra, parevano viola
per via di quella serica pelle bruna
che sua madre le portava in dono
venendo di laggiù, una terra aliena.
Così quando quella sera, sul finire
delle mie cento e più preghiere
tremante scostò lenta la camicia
mostrandomi un seno, solo un poco
e la gioia mi stringeva il gozzo
m'apparve una ignota gerbera bruna
poggiata lieve ma con gran cipiglio
su quell'acerba, tonda, piccola luna.
Stretta tra le sue, accostò la mia mano
a quella primizia e fu deliquio, o non so
che da quell'unica volta, non ebbi più la grazia.
Non le ho mai viste rosse
le sue labbra, parevano viola
per via di quella serica pelle bruna
che sua madre le portava in dono
venendo di laggiù, una terra aliena.
Così quando quella sera, sul finire
delle mie cento e più preghiere
tremante scostò lenta la camicia
mostrandomi un seno, solo un poco
e la gioia mi stringeva il gozzo
m'apparve una ignota gerbera bruna
poggiata lieve ma con gran cipiglio
su quell'acerba, tonda, piccola luna.
Stretta tra le sue, accostò la mia mano
a quella primizia e fu deliquio, o non so
che da quell'unica volta, non ebbi più la grazia.
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