Scritto da © blinkeye62 - Lun, 24/12/2012 - 14:18
E rimaneva in quella tazza di sangue sciolto tra le nuvole il pescatore di luna, nel profilo arancio di una parte di cielo, estasiato di niente così alto e di fresco. Morivano i giorni ugualmente sereni, ceralacca di farfalle il rinascere addosso, un sogno nella rete dondolante. Il silenzio è l’attimo che l’occhio chiude, è ciò che ammala, la solitudine.
Poi arrivò Natale, ad argentare le nubi sulla sinistra, e il bimbo scese.
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