Scritto da © Anser - Mer, 20/01/2010 - 18:52
Non sono le parole che scrivo
o coriandolo nel vento
-trascinato in spirali e soffi-
con mani troppo pesanti
per poggiare carezze
senza fare male.
Non sono mai cio’ che sono
-o soltanto una sospensione d’idee-
ma il contrario, ciondolante,
d’ogni intenzione capovolta
se rido piango, se parlo
è il silenzio
l’ultima aggredita ragione.
Ogni giorno, ogni respiro
ha una sua trappola precisa
-un inciampo di senso, balbettio-
e sono misura
d’ogni battito d’ali
ogni schianto d’albero
nel cuore di dio.
Non cercatemi tra la folla
-sudata, appiccicata, sorridente-
a versare mimose e baci perugina
lasciatemi qui
come un fastidioso
punzecchio di zanzara.
Avrò sempre,
quel bacio ancora da dare
e negli occhi
-uno grigio e uno blu-
un leggero volo
d’aquilone.
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