Scritto da © Piero Lo Iacono - Mer, 17/11/2010 - 20:33
Vien lieve la pioggerella
giù da cieli di pecorelle,
seco scende picciol gocce,
ch’ora appende sull’agre foglie,
sulle boccucce di fior vermigli.
E passan caute, gentil farfalle,
sparsi pezzi d’arcobaleno,
di pastello e d’acquarello,
carezze eteree qua e là a galla
sopra corimbi di fronde e di corolle.
Un’ape sugli stami,
l’addome ubriaca,
l’alucce leggere
d’ebbra rugiada.
Barcolla, decolla,
stordita non ronza,
pian gravita attorno sbronza,
in queste or prime del giorno,
che trescan piccine
lusinghe d’inviti.
E là tra l’erbe s’adagia,
nel campanello d’una primula rara,
a suggervi nettare e vigore
e l’anima col cuore a conciliare.
TUTTO, immersi, compenetrati.
Oh che pace!
In un bagno d’Aurora boreale.
Che estasi m’assale!
Ristoro di istanti!
Ed è mia tutta la terra
col cielo e i mari
senza male né guerra.
“Poco basta a consolarci perché poco basta ad affliggerci” (B.Pascal, Pensieri, 40)
6-1984
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